Mappa del Blog

Presentazione

Articoli

(1) I miei pesci rossi.
(2) Pesci rossi - Riproduzione. Piccole uova annuncio di vita... MACRO
(3) Pesci rossi - Riproduzione. La schiusa delle uova. MACRO
(4) Gamberi d'acqua dolce - Riproduzione. MACRO
(5) Gamberi d'acqua dolce - Esoscheletro.
(6) Scalari - Riproduzione. Gli Scalari mettono su famiglia. MACRO

(7) Scalari - Riproduzione. Nuova prole per gli scalari.

Galleria fotografica

(1) I mie primi pesci rossi presi al mercatino...
(2) Scorci di acquari - acquario tropicale di comunità.
(3) Plecostomo - pesce mangia-alghe.
(4) Trichogaster leeri - coppia.
(5) Acquari allestiti.
(6) Scalari ancestrali - coppia.
(7) Scalari ancestrali - deposizione e schiusa delle uova. MACRO
(8) Scalari ancestrali - A spasso con i piccoli. Cure parentali.




Video

(1) Corteggiamento e riproduzione della mia coppia di Scalari.


Foto - Acquari

Costa degli Angeli, 21 gennaio 2007.
Acquario tropicale dedicato - 210 lt. Scalari e pesci di fondo.


Sanluri, 6 aprile 2007.
Acquario acqua fredda - 210 lt. Pesci rossi e pesci di fondo.

Foto - Plecostomo



Quartu S.Elena, foto del 06 aprile 2006.
Acquario tropicale di comunità - 210 lt.
Hypostomus plecostomus (plecostomo), famiglia dei Loricaridi.

Foto - Scorci di acquari

Quartu S.Elena, foto del 22 marzo 2006.
Acquario tropicale di comunità - 210 lt.

Quartu S.Elena, foto del 27 marzo 2006.

Acquario tropicale di comunità - 210 lt. I pesci rossi hanno convissuto per lungo tempo con pesci tropicali in acqua riscaladata 24/27°C.

Quartu S.Elena, foto del 04 aprile 2006.
Acquario tropicale di comunità - 210 lt.
Kryptopterus bicirrhis, famiglia dei Siluridi (anche detto pesce vetro); dietro: Trichogaster trichopterus, famiglia dei Belonzidi.



Quartu S.Elena, foto del 25 maggio 2006.
Acquario tropicale di comunità - 210 lt.
Betta Splendens (pesce combattente), famiglia dei Belonzidi; due Balantiocheilus melanopterus (squaletti d'acqua dolce), famiglia dei Ciprinidi.

Foto - Scalari





Leggi l'articolo sulla loro riproduzione: clicca qui.

Sanluri, foto scattate il 20 aprile 2007.
Acquario tropicale dedicato - 90 lt.
Coppia di Pterophyllum Scalare ancestrale.

Foto - Scalari con i piccoli




Leggi l'articolo completo: clicca qui.

Sanluri, foto scattate il 14 maggio 2007.
Acquario tropicale dedicato - 90 lt.
Coppia di Pterophyllum Scalare ancestrale. Le cure parentali: a spasso con i pargoli...

Foto - Scalari, deposizione e schiusa

Sanluri, foto scattata il 22 aprile 2007.



Leggi l'articolo completo: clicca qui.

Sanluri, foto scattate il 24 aprile 2007.
Acquario tropicale dedicato - 90 lt.
Coppia di Pterophyllum Scalare ancestrale. Deposizione e schiusa delle uova.

Foto - Tricogaster leeri

Quartu S.Elena, foto del 10 luglio 2006.
Acquario di comunità - 210 lt.
Tricogaster leeri, femmina adulta.

Quartu S.Elena, foto del 12 maggio 2006.
Acquario di riproduzione - 30 lt.
Tricogaster leeri, maschio adulto ed il suo nido di schiuma a pelo d'acqua.

Foto - I primi Pesci rossi

Quartu S.Elena, foto scattata il 27 marzo 2006.
Acquario di comunità, 210 lt.
Carassius auratus dorato con la coda a velo, femmina (purtroppo morto da poco).

Sanluri, foto scattata il 7 aprile 2007.

Acquario dedicato acqua fredda stile stonehenge, 210 lt.

Carassius auratus a doppia coda dorato con macchie scure e riflessi giallini, che avevo soprannominato piragnetto (quando era piccolo era bruttino e con dei difetti ad una coda che oggi si notano poco, ma era un rompi... perchè cercava sempre gli altri pesci e poi rovinava le piante dell'acquario), femmina.

Entrambi questi pesci li acquistai (direi anzi salvai...) che erano molto piccoli, il 30 ottobre 2005, per meno di due euro in una bancarella del Mercatino di via Trento a Cagliari, erano tenuti in un thermos rettangolare assieme a un'altra ventina. Ero con Angela, la mia ragazza, non ci sembrava vero... Eravamo con lo scuterone e temevo che il viaggio li avrebbe scossi troppo...

Poco tempo dopo avevo dovuto salvarlo di nuovo. Ho dovuto prenderlo tra le mani fuori dall'acqua per togliergli dalla bocca un sassolino che non riusciva a sputare... avevo usato le pinzette per le sopraciglia. Ancora oggi gli è rimasto il gonfiore...

Gli scalari mettono su famiglia...

Dal mio ultimo trasloco (...) ho riallestito un acquario da 90 lt dedicandolo ai miei pesci preferiti: la splendida coppia di Pterophyllum Scalare ancestrale che ho da luglio '06, e che dovrebbe avere poco più di un anno di vita.


Gli appassionati già sanno che è un pesce tropicale di acqua dolce della famiglia dei Ciclidi (definito dai più il Re degli acquari assieme al cugino Discus), che generalmente hanno origini dall'Amazzonia. Nel mio caso dubito che siano di origine selvatica, chissà di quale "bacinella" di allevamento sono eredi... anche se devo dire che hanno una livrea invidiabile anche per un P. Altum (il prezzo a cui li ho acquistati lo dimostra...).
Ma il suo nome originale (pensate: il nome è dedicato al Re degli Dei!) gli si addice di più: "Zeus Scalaris", dato dal suo scopritore Lichtenstein, che nel 1823 per la prima volta pubblica la descrizione scientifica di un
esemplare proveniente dal Brasile.
Quando ho allestito la vasca prevedevo che con l'arrivo del caldo i miei "magnifici" avrebbero tentato la riproduzione. Quindi ho realizzato un filtro fatto in casa, sfruttando tutte le mie risorse e conoscenze in fatto di filtri e sopratutto dopo le diversissime prove ed esperimenti fatti fino ad ora.
Non voglio cambiare argomento ora, vi dico solo che ho adoperato un sistema che mi permettesse due cose:
- 1)di allevare la possibile prole senza il rischio di essere risucchiati dentro il filtro (spiacevole inconveniente che mi ha fatto inc... tante di quelle volte!);
- 2)liberarmi dalla schiavitù della pulizia periodica degli elementi filtranti (non tocco l'acquario da circa 2 mesi, solo i rabocchi), senza che ciò andasse a discapito delle condizioni di vita degli abitanti.

Torniamo agli scalari ed a una settimana fa o più.Ho notato che la coppia da alcuni giorni si comportava in modo sospetto, sembrava che presidiassero una zona dell'acquario, allontanando i malcapitati coinquilini. Avrei dovuto mettere una pianta dalle foglie lunghe, che avrebbe fatto da culla alla deposizione imminente. Ma la femmina non mi ha certo aspettato...il giorno seguente ho trovato infatti la lieta sorpresa: un manto di piccole uova biancacee copriva la parete nera del filtro.

La femmina continuava ad andare su e giu strusciando dolcemente le file di uova con le lunghe pinne ventrali. Aveva ancora chiaramente visibile la papilla genitale sotto il ventre simile ad un tubicino rosso, da cui aveva appena deposto. Gli stessi movimenti venivano ripetuti dal maschio che passava sopra le stesse uova più volte, evidente anche qui la papilla per la fecondazione, e ben distinguibile da quello della femmina. Il maschio risulta avere un corpo più grande e robusto, con le pinne dorsale (questa ha la punta tondeggiante) e anale sviluppate ma non molto lunghe. La femmina rimane più affusolata e delicata (sopratutto la punta della bocca), ma ha le pinne molto più lunghe e terminano a punta.
Per fortuna da quando mi dedico a questa passione ho realizzato diversi acquari, quindi ho potuto spostare alcuni pesci in un altro acquarietto che avevo disponibile. Si tratta di una coppia di Brachydanio rerio anche detti pigiamini, ed una coppia di Gymnocorymbus ternetzi o tetra gonnellini.
Per mantenere l'ecquilibrio dell'acquario ma anche per tenere vivo l'istinto degli scalari, ho lasciato un mangia-alghe(Gyrinocheilos Aymonieri), una coppia di Coridores aeneus, una Ampullaria (chiocciola acquatica).

Pareva che i futuri genitori non stessero sulla pelle (o sulle squame...), facevano la guardia a quelle uova, e le ripulivano di quelle ammuffite, le ventilavano con le pinnette pettorali, passando e ripassando. Addirittura alcune volte quando gli davo da mangiare pareva che facessero a turno per spostarsi. Forse però non erano solo loro in apprensione...
Ho scoperto che le lumache è meglio toglierle in queste circostanze: gli scalari la punzecchiavano ripetutamente fino a farla cadere sul fondo e non gli davano pace fino a quando si dileguava lontano dalle uova(e ce ne vuole per una lumaca...). Avevo letto che le ampullaria non toccano le uova ne gli avannotti(sono proprio vegetariane), e così è veramente. Però qui il problema è che si spostano comunque a perlustrare dappertutto senza capire che c'è una nuova zona off-limits. Spiegateglielo voi a quelli che l'ampullaria è inoffensiva!

Dopo un giorno e mezzo, la schiusa: mea-culpa!
Non avendogli procurato una pianticella sulle cui foglie spostare la prole, freneticamente tentavano di far rimanere su una parete verticale gli avannotti appena schiusi che vibravano uno affianco all'altro. Dopo alcune
ore di estenuanti recuperi,ho visto che il maschio credendo forse fosse un colpo di genio, si spostava su una pianticella con alcune foglioline e tentava di riversarvi i piccoli.

Visualizza le foto degli avannotti fotografati con la Macro

Il giorno dopo i piccoli non erano rimasti in tanti, ed a uno ad uno devono essere finiti sul fondo. Ma come prima esperienza (sia mia che degli scalari) non era andata poi così male.

Alcuni giorni dopo la cosa si ripete. Stavolta hanno a disposizione due belle foglie grandi su cui fare... gli sporcaccioni! Si dedicano per bene alla pulizia della foglia, segno inconfondibile della coppia che sta per effettuare una deposizione. Stavolta la schiusa è consistente, e dopo un giorno, nel pomeriggio vedo con tutta sorpresa la nuvoletta di piccoli abbandonare la foglia e gironzolare sotto la superficie dell'acqua. I genitori vigili acchiappano quelli più avventurieri e li ributtano nel mezzo.

Ragazzi! vi giuro, da non perdere!

Visualizza le foto della nuvola di avanotti

Questa specie è molto propensa alle cure parentali, e vederli all'opera sembrano i maestri di un asilo di mocciosi spericolati. Spero di avervi fatto venire voglia di andare in un buon negozio di acquariofilia per intraprendere anche voi una esperienza simile alla mia... auguri!

Zona tecnica: Per alcuni questi dati sono sempre il pane... perciò vi riporto quelli che ho seguito io.

Gli scalari non amano i posti troppo trafficati (anditi di passaggio, affianco alla tv, ecc.), scattano e si spaventano parecchio, e sono pure schizzinosi nel cibo, poche volte li vedrete "abbassarsi" a raccoglierlo dal fondo... I coinquilini ideali per lo scalare non devono essere troppo rompi... e neppure troppo piccoli (gli scalari amano il "susci"), se sono pesci di zona bassa è meglio (recuperano il mangiare che lasciano loro). Per aiutare sopratutto la femmina nella deposizione gli ho dato larve di zanzare e naupli di artemia salina. Se potete non lesinate sulla qualità del cibo, due o tre qualità differenti renderanno varia la loro dieta. Se potete non fate come me: mettete delle piante alte ai lati dell'acquario, il verde piace sempre ai pesci, e pure a chi li osserva.Io avevo a disposizione un acquario da 90 lt, se ne avete uno più grande è meglio. La vasca è coperta e volutamente non è molto illuminata, però è ben areata, con un buon getto della pompa ed il supporto di un areatore nella parte opposta. Temperatura normale 26°C, per la schiusa fino a 29°C. ph 6,5/7 durezza circa 10 °dGH.

Lello Rugolo

Per favore aggiungi un tuo commento sulla pubblicazione

Webmasters, guadagnate soldi visualizzando dei banner contestuali